Sicuramente tutti conosciamo il sapore di un buon risotto allo zafferano, ma avete mai sentito il dolce profumo di questi delicati fiori viola? Se non lo avete mai fatto, provatici, è magnifico!
Ma ancor più bello è raccoglierli: sembra che spuntino dal nulla, dalla terra nuda che comincia ad andare a riposo e con i primi freddi che si avvicinano, i piccoli boccioli fanno capolino per poi schiudersi in una corolla di sei petali, senza foglie e con gambi cortissimi.
Lo zafferano (Croccus sativus L.) fiorisce tra ottobre e novembre per circa due settimane, i fiori si dovrebbero raccogliere al mattino, appena scompare la ruggiada e si ripongono in cesti di vimini cercando di non comprimerli.
Si procede poi alla separazione degli stimmi dal fiore, quelli rossi, che vanno posti su telai o su garze vicino ad una fonte di calore per privarli dell'umidità e consentirne la conservazione.
I componenti più rilevanti di questa spezia sono la crocina, la crocetina, la picrocrocina e il safranale. La crocina determina il colore tipico dello zafferano, mentre il safranale è il responsabile dell'odore caratteristico.
Si ritrovano inoltre anche sali minerali, vitamine del gruppo B e componenti volatili.
Oltre agli aspetti culinari, sono da ricordare anche i suoi impieghi nella medicina tradizionale come stimolante, afrodisiaco, antispasmodico ed emenagogo.
I componenti più rilevanti di questa spezia sono la crocina, la crocetina, la picrocrocina e il safranale. La crocina determina il colore tipico dello zafferano, mentre il safranale è il responsabile dell'odore caratteristico.
Si ritrovano inoltre anche sali minerali, vitamine del gruppo B e componenti volatili.
Oltre agli aspetti culinari, sono da ricordare anche i suoi impieghi nella medicina tradizionale come stimolante, afrodisiaco, antispasmodico ed emenagogo.